Stefano Boeri Bosco Verticale Milano

È una delle eccellenze italiane, una di quelle persone che danno lustro al Made in Italy. L’architetto Stefano Boeri è il progettista del magnifico edificio residenziale sostenibile che è il Bosco Verticale di Milano.

Il Bosco Verticale: una realtà replicabile in tutto il mondo

Un progetto unico al mondo, nato dalla passione per gli alberi e dalla voglia di aumentare la loro presenza nelle città e nelle aree metropolitane. Dopo aver proposto di collocare un bosco intorno alla città di Milano, l’obiettivo è stato portare gli alberi in cielo, per creare un modello che rigenerasse l’ambiente senza espandere la città sul territorio. Ecco nascere così l’idea di sviluppare verticalmente la natura, un ottimo modo per far bene all’ambiente, dato che il Bosco Verticale produce umidità e ossigeno, mentre assorbe particelle di CO2 e polveri sottili.
Il progetto è stato insignito dell’International Highrise Award nel 2014 e premiato come grattacielo più bello e innovativo del mondo nel 2015. Un modello che sta conquistando il mondo, tanto da essere riproposto a Losanna (Torre dei cedri), e vede l’architetto Boeri impegnato per i prossimi anni nella realizzazione di edifici simili con le amministrazioni di Nanchino, Liuzhou, Utrecht e Parigi.

Tra gli altri progetti degni di nota firmati dall’architetto Boeri, ricordiamo la Villa Mediterranèe di Marsiglia e il Centro Polivalente di Changchun ha donato inoltre un contributo prezioso per la ricostruzione dei centri di Amatrice e Norcia, colpiti dal terremoto del 2016. Tutte idee nate da una stratificazione di esperienze, suggestioni e intuizioni che si contaminano tra loro, dando vita a una nuova concezione di città.
Boeri è un professionista che con le sue idee e la sua arte rende onore all’architettura italiana nel mondo.


Intervista a Stefano Boeri – di Italo Cinquepalmi

D.L.: Architetto, era già un appassionato di urbanistica e un amante della natura prima di iscriversi all’Università?

S.B.: Sono sempre stato affascinato dalla vita, dall’intelligenza e dalla sensibilità degli alberi. Quando mi sono occupato di urbanistica, non solo da studente, ho sempre cercato di guardare con attenzione alla possibilità di immaginare come estendere la presenza degli alberi nelle città. Nel 2005 lanciai l’idea di un bosco attorno a Milano, il Metrobosco, che in qualche modo potesse abbracciare la città. In quegli anni, attorno al capoluogo lombardo, furono piantati 500mila nuovi alberi ed è questo un tema su cui sto lavorando ancora con la Giunta di Milano. Più tardi ho cominciato a immaginare di portare gli alberi anche in cielo, proponendo un vero e proprio Bosco verticale, un’idea che tra le principali ispirazioni ha il Barone Rampante, di Italo Calvino.

D.L.: In che modo hanno influito gli studi intrecciati di geopolitica e urbanistica nella scelta dell’Albania come sede della sua azienda?

S.B.: Quattro anni fa, il nostro studio ha vinto il concorso per il nuovo piano regolatore di Tirana; per poter sviluppare questo progetto è stato fondamentale essere presenti sul luogo. Il nostro team ha immaginato una nuova Tirana. Il primo tema affrontato è stato, anche qui, quello di realizzare un bosco attorno alla città; il secondo ha riguardato la creazione di 22 nuove scuole pubbliche di ultima generazione, aperte tutti i giorni dell’anno, a ogni ora e per ogni età. Ecco, la struttura del nuovo piano è composta dalle scuole aperte e dai boschi che entrano in città. Una volta terminato il piano regolatore, siamo rimasti sul territorio per sviluppare progetti ancora più specifici. Un paio di questi riguardano il centro di Tirana e inoltre abbiamo vinto il concorso per realizzare tre delle nuove scuole previste dal piano regolatore. L’Albania è oggi un luogo per noi molto importante.

[…]

Rispondi

Inserisci un commento
Inserisci il tuo nome