Camminare sotto un tappeto sonoro, in cui l’elemento principale, dominante, è la pioggia. È una delle installazioni che ha riscosso più successo durante la Milano Design Week, curata dal sound producer Kouichi Okamoto e presentata al pubblico durante il vernissage 50 Words for Rain. Ascoltando il cambio di intensità della pioggia, gli avventori entrano a contatto con un’esperienza diretta dei diversi modi in cui la cultura dell’artista giapponese descrive questo fenomeno naturale.
Tutto questo mentre i giochi d’acqua diventano messaggi scritti con un inchiostro idrocromatico che ricorda le 50 parole per la pioggia. In un’intervista rilasciata a Wired, Okamoto ha spiegato quanto sia stato stancante ideare e allestire l’installazione. Perché è partito da un ripensamento degli elementi esterni, stando all’aperto per diverse ore. I suoni vengono emanati in modo inedito, grazie alle casse multidirezionali. Una sensazione unica al mondo.
Filtri sonori, in sostanza, un po’ come avviene con le foto nell’epoca dei social. L’idea, secondo quanto testimoniato dall’artista, è quella di espandere il suono, renderlo più chiaro. Senza realizzare melodie o canzoni, ma “riverberando i suoni attraverso i filtri e la tecnologia”.
Per dare vita a tutto questo insieme di pensieri, Okamoto si è servito di un registratore digitale assieme a un nastro, proprio per catturare il suono della pioggia. Lo stesso nastro è stato usato per riprodurre il suono al contrario, unendolo con quello dei passi sui ciottoli in mezzo alla nebbia. “Per me il suono è come un oggetto – ha detto a Wired -. Ha una forma in qualche modo che io taglio e assemblo insieme e ha come una sorta di innocenza ‘fisica’ per me”.
Nel frattempo, in Giappone, sta per iniziare l’era “Reiwa” (periodo della bella armonia), al via dal primo maggio con l’ascesa al trono del crisantemo del principe della corona Naruhito, figlio dell’imperatore Akihito, quale 126esimo imperatore del Giappone. Un’era che influenzerà sicuramente anche gli artisti locali, così come sottolinea Okamoto. Il futuro, infatti, potrebbe portarlo a disegnare qualche ambiente sonoro attorno al tema Reiwa, come ad esempio il suono della carta giapponese che si srotola durante la pronuncia del suo nome.