All’inizio dell’anno è stato nominato terzo Paese più innovativo al mondo dal World Economic Forum, che ne ha sottolineato il volume degli investimenti, in crescita a un ritmo trenta volte superiore rispetto all’Europa.
A febbraio poi, il sito Bloomberg lo aveva inserito al quinto posto tra i Paesi più all’avanguardia, in un elenco – che lo vede subito dopo Corea del Sud, Giappone, Germania e Finlandia -, basato sui criteri di percentuale del PIL per investimenti in ricerca e sviluppo, produttività, numero di nuovi brevetti, concentrazione di ricercatori, percentuale di laureati e numero di a ziende high-tech.
Parliamo dell’Israele, una terra che non ci si aspetta in questi termini, assuefatti ormai dai drammatici racconti storici che l’accompagnano da secoli.
Eppure, lungi dall’essere un paradosso, le cose stanno così. L’Israele è il terzo paese al mondo per numero di start-up sull’intelligenza artificiale, secondo solo a Stati Uniti e Cina e la sua economia è cresciuta negli ultimi 15 anni più di ogni altra, diventando un vero e proprio modello da replicare, un esempio non soltanto di sviluppo finanziario ma anche culturale e sociale.
A raccontarci nel dettaglio questa ascesa apparentemente sorprendente è il dott. Luigi De Santis, dal 2015 console onorario di Israele in Italia, unico a ricoprire questa carica prestigiosa nel nostro Paese, nonché il più giovane console onorario di uno Stato straniero nominato nella nostra nazione.
Vice Presidente di ANCE Giovani Nazionale, Presidente di ANCE Giovani Puglia, Consigliere Centrale di Confindustria Giovani e fondatore della delegazione barese dei Giovani del Fai (Fondo ambiente italiano), De Santis racconta i successi di una terra straordinaria e l’impegno, ricco di soddisfazione e responsabilità, profuso in questi anni per favorire gli scambi economici, turistici e culturali tra la Puglia e l’Israele.
“Questi anni di consolato – spiega – hanno visto intensificarsi i rapporti tra due terre che si stimano reciprocamente: se da un lato gli israeliani guardano con ammirazione l’Italia per le eccellenze culturali e artigiane che da sempre la contraddistinguono, anche l’Italia, e soprattutto la Puglia, hanno trovato in Israele una terra generosa, capace di investire tanto nelle idee e in progetti ambiziosi, dando ampie possibilità di espressione a molti talenti italiani in diversi campi: dal design all’architettura, dal turismo alla gastronomia, senza dimenticare numerosi altri settori quali l’edilizia e l’artigianato di qualità”.
E prosegue: “Oggi Israele è davvero un modello da inseguire: non esiste un indice di contributo pro capite all’umanità, eppure, se esistesse, vedrebbe Israele al primo posto. Tel Aviv è il terzo maggiore hub dopo San Francisco e Londra ed è uno degli ecosistemi più smart del pianeta. Già nel 2014, in occasione della Smart City Expo World Congress di Barcellona, si era guadagnata lo Smart Cities Award, battendo la concorrenza di 250 città di tutto il mondo. Gli investimenti destinati alle startup israeliane del settore agroalimentare hanno raggiunto, tra il 2014 e il 2018, gli 800 milioni di dollari, per un totale di circa 700 aziende e un coinvolgimento straniero importante”.
La rete è un altro aspetto fondamentale che racconta l’odierno approccio di questo Paese, che ha ambizioni internazionali puntando sull’innovazione consapevole e sostenibile.
Oltre ad essere la più grande major tecnologica al mondo, l’Israele spicca per la cyber security, i progressi nel settore aerospaziale, farmaceutico e nel settore della difesa; senza dimenticare che è oggi lo Stato con più verde urbano e adotta una tipologia di gestione dell’acqua, che rappresenta un modello idrico da imitare. Meta turistica, fucina di giovani e brillanti menti nei settori più disparati, grande polo attrattivo di investimenti e idee.
“Un’innovazione – prosegue De Santis – che va a braccetto con la sostenibilità: dall’agricoltura, con gli innovativi sistemi di irrigazione all’avanguardia e le tecnologie più mature e hi-tech a livello globale, all’edilizia urbana e privata con le costruzioni intelligenti e a bassissimo impatto ambientale; risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti. Soprattutto Israele è diventata, con il suo sviluppo e l’importanza data dalle imprese ai talenti di tutto il mondo, uno dei più grandi centri del design e della cultura. Qui, infatti, si riversano professionisti, architetti, designer e artisti che mettono al servizio del Paese e nella massima libertà espressiva, la propria professionalità e la creatività”.
Uno Stato, quindi, che vive di ricerca, che insegue il progresso e ne detta l’esempio al mondo intero, dove le idee incontrano i capitali provenienti da ogni parte del pianeta, simbolo dell’architettura internazionale più all’avanguardia, con oltre 4.000 edifici costruiti in stile Bauhaus, un’illuminazione efficiente, schemi di traffico disciplinati, una vita urbana dinamica e disciplinata, in cui le best practise partono proprio dal cittadino; una città dal design innovativo, dai materiali pregiati, tra le più interessanti Smart Nation.
“In una dimensione e direzione di dialogo e rispetto – ha concluso il console De Santis – proseguono i rapporti tra Italia e Israele, consapevoli del fatto che questo dialogo porterà a nuovi investimenti e occasioni di scambio culturale e di business. La cultura, la bellezza, la comunicazione costante saranno le leve che porteranno valore ai nostri Paesi, innescando un circolo virtuoso, giocato sulla multiculturalità, sullo spazio per nuove idee, sugli stimoli e sulle opportunità che continueremo a creare”.
Photo credits: Valentina Pellegrino