Non si pone limiti, si ritiene uno “sperimentatore”. Max Petrone è un artista a tutto tondo, un rappresentante del Made in Italy nel mondo. Conosciuto per la sua versatilità, la capacità di riunire svariate tecniche e sperimentare stili sempre diversi, è riuscito a far parlare anche il caffè. Sì, perché da una macchia ha fatto nascere un’avventura, un universo parallelo in cui si intrecciano sei storie diverse, impresse su altrettante tazzine illy. È “Coffee Drawings”, la nuova collezione di tazze appartenenti a un colosso della produzione di caffè. “Una scommessa nata per caso”, così come sottolinea lo stesso artista.

Max, perché il caffè come espressione artistica?

Il progetto ha preso vita dopo aver realizzato un video, nel 2015, in cui versavo del caffè su un foglio in modo del tutto casuale e attorno alla macchia creo un disegno in completo freestyle, dando vita a una storia. Postato su Facebook, il filmato è diventato virale, fino a raggiungere le 4 milioni e mezzo di visualizzazioni. Solo in seguito sono stato contattato da illy, e così è nata la prima collaborazione, culminata durante l’Expo di Milano. Per l’occasione ho realizzato una tela di nove metri per due che racconta la storia del caffè. Anche questa è arte, tutto ciò che riguarda il disegnare e il dipingere, in qualsiasi maniere e con qualunque tecnica”.

max petrone design lifestyle 1 Cos’è ‘Coffee Drawings”?

Si tratta di sei racconti proiettati su un set di tazzine illy. Nel caso specifico ho avuto carta bianca, motivo per cui ho potuto dare spazio alla mia fantasia, senza alcun freno. La realizzazione è stata proiettata sulle tazzine ideate da Matteo Thun nel 1991. Coffe Drawings parla di sei mondi paralleli che raccontano storie avventurose, tra il fantastico e l’amore, come se fossero racchiuse all’interno di una piccola graphic novel. A uno di questi racconti mi sento particolarmente legato. È la storia d’amore di un uomo e una donna. Girando la tazzina tra le mani si ha l’impressione che i due personaggi si stiano cercando, come se si volessero incontrare”.

Chi è Max Petrone?

La mia è la classica storia del bambino che da sempre ha disegnato e che ha coltivato la propria passione facendola diventare un lavoro. Siamo in un’era in cui nessuno ha inventato qualcosa, per questo mi ritengo uno sperimentatore. Provo diverse tecniche e stili ma il progetto di illy mi ha portato parecchia fortuna”.

Merito anche dei social?

Se non li usassi in molti non mi conoscerebbero. Oggi per noi artisti ci sono più possibilità proprio grazie a internet. Il mio profilo Instagram, però, non parla solo della mia vita lavorativa ma che di quella privata, perché sono convinto che lo stesso artista possa diventare un tutt’uno con la propria vita. In sostanza faccio vedere come vivo la mia quotidianità. Mi faccio conoscere perché la gente è quasi più curiosa di come sono rispetto al lavoro che svolgo. Per questo, grazie ai social riesco anche a produrre tele su commissione”.

max petrone design lifestyle 2 Da dove prendi ispirazione per le tue opere?

Non mi sveglio ogni mattina sapendo che riuscirò a dare vita a un bel progetto. Non ci sono idee ogni giorno, ed è perfettamente normale. Ma la mia passione è più forte di qualsiasi altra cosa. Da un lato è anche abbastanza alienante, perché non si riesce mai a staccare. In questo mi aiuta la fantasia, viaggio molto con la mente. Vivo di immagini che assimilo durante la giornata e reinterpreto in chiave contemporanea. Uso tutto quello che voglio, dipingo su un muro, una tavola di legno, usando acrilici o spray, a seconda di quello che voglio fare. In fondo non sono un puritano della tecnica, mi piace sperimentare”.

Un artista deve necessariamente espatriare per trovare fortuna?

Sono nato e cresciuto a Torino da genitori pugliesi. La mia città è una bellissima base per creare ma mi muovo soprattutto all’interno di Milano, quella che io definisco una piccola New York per la quantità di possibilità che riescono a concretizzarsi. Poi c’è anche Roma o l’Emilia Romagna ma per quanto mi riguarda non viaggio molto all’estero, preferisco prendere ispirazione dalla mia mente. È lei a viaggiare per me”.

Rispondi

Inserisci un commento
Inserisci il tuo nome