a cura di Eleonora Ippolito
Tradizione e arte racchiuse in simbologie e significati profondi della cultura orientale. Le lanterne giapponesi sono affascinanti oggetti ereditati dai tempi antichi, arrivati con gli anni anche qui in occidente. Lo scopo dell’esporle è per noi prettamente estetico e decorativo: molti sono i giardini in stile Zen arricchiti da questi punti luce soffusi ed eleganti.
Ma qual è il vero e originario significato contenuto in tali lanterne? Qual è la loro storia e cosa simboleggiano? Un passato di luminosi rituali Le lanterne hanno una storia molto antica che risale addirittura all’XI secolo: pare siano state introdotte in Giappone dai monaci buddisti. Inizialmente avevano scopo rituale e religioso ed erano realizzate in pietra.
Queste, ancora oggi, sono presenti in molti luoghi sacri del Giappone e vengono chiamate Ishidouru, che significa appunto “lanterna di pietra”. Con il passare del tempo le lanterne di sono diffuse anche nei templi shintoisti, nei giardini e nelle abitazioni di persone facoltose. Forme e materiali si sono evoluti nel tempo, rendendo la lanterna uno degli oggetti più evocativi del Giappone. Ma qual è il loro profondo significato?
Un simbolo di profonda spiritualità Le lanterne, in Giappone, rappresentano un rifugio sicuro per gli spiriti guida durante il loro viaggio spirituale e non solo. Simboleggiano anche l’illuminazione spirituale, tanto cara alla tradizione buddista. Durante la guerra, inoltre, le lanterne avevano il compito di acquietare la collera degli spiriti dei combattenti uccisi: questi mistici lumi venivano accesi per impedire alle vittime di tormentare chi aveva strappato loro la vita. In effetti oggi le lanterne vengono utilizzate anche per la commemorazione dei defunti: lanterne galleggianti o volanti vengono liberate sull’acqua o
in aria per permettere che la luce eterna accompagni lo spirito della persona defunta. A tal proposito, la suggestiva Festa delle Lanterne è una delle ricorrenze giapponesi più
famose. Si svolge tra il 13 e il 15-16 agosto ed è un’antica celebrazione buddista in onore dei defunti. Il nome esatto di questo evento è Urabon, abbreviato anche in Obon o Bon,
e ha il compito non solo di onorare e ricordare le anime dei morti ma anche di consolidare il legame con la propria famiglia, tra banchetti, visite di cortesia e doni.
Funzioni, stili e tradizione Davanti ai templi o all’ingresso dei ristoranti più tradizionali,
nei giardini o durante le cerimonie religiose. Le lanterne giapponesi hanno acquisito nei secoli diverse forme, nomi e funzioni.
Tourou era inizialmente un termine generico per indicare ogni tipo di lanterna giapponese, mentre oggi fa riferimento a lampade costruite con materiali pesanti come pietra, bronzo, ferro o legno, presenti soprattutto in luoghi religiosi buddisti o shintoisti o nelle case giapponesi tradizionali.
Questo genere di lanterna si divide in due tipologie: le già citate Ishidourou e le Tsuridourou, tradizionali lanterne appese, diretta evoluzione delle prime, presenti soprattutto all’interno dei santuari e realizzate in ferro e vetro.
La più conosciuta lanterna giapponese, tuttavia, è la leggiadra Chochin: realizzata da un telaio di bambù e ricoperta da un foglio di carta di riso o seta, per proteggere la fiamma dal vento, solitamente è appesa al soffitto o alla tettoia. Famosissima è l’Haka-Chochin, di colore rosso, talvolta decorata, ancora oggi presente all’esterno di bar e ristoranti ma anche di templi buddisti o durante le feste tradizionali. Se realizzate a mano, possono essere pezzi unici e di gran pregio.
Andon è invece un tipo di lanterna realizzata da un telaio di bambù, legno e metallo, avvolto da un foglio di carta di riso per proteggere la fiamma; hanno forma cubica o ciilindrica e sono poste per terra.
Questo genere di lanterna era particolarmente utilizzata nel Periodo Edo (1603-1868) e ne esistono svariate versioni, a seconda del luogo e della loro funzionalità.
Piene di simbologie e allegorie, in Giappone le lanterne vengono inoltre collocate fra siepi e vegetazione, ossia nei punti più nascosti e silenti del giardino, esattamente come
il nostro umano “Io”, nascosto e individuabile solo dopo una lunga ricerca fra un fitto intrico di illusioni.
Il Sol Levante in giardino
Molti sono ormai i giardini italiani arredati con gusto Zen e che richiamano lo stile degli ambienti esterni delle abitazioni giapponesi. Giochi di luce e sfumature colorate riflesse
in acqua donano armonia e serenità a un ambiente suggestivo e al contempo minimal. Un equilibrio perfetto tra gli elementi e tra natura e uomo, dove le lanterne sono
il lucente e ricercato tocco finale.
La scelta del tipo di lanterna da utilizzare è davvero vasta. Le lanterne, infatti, si contraddistinguono soprattutto per il materiale e lo stile in cui vengono realizzate, che ne determina di conseguenza anche il prezzo. Tra le più diffuse ed economiche ci sono le lanterne in pietra o in legno. Ci sono inoltre lanterne che funzionano tramite corrente elettrica, “occidentalizzate” per questioni pratiche ma molto distanti dalla tradizione giapponese che predilige l’esclusivo utilizzo di materiali naturali. Forme e stili sono contraddistinti finanche dalla forma dei cappelli delle lanterne: ottagonali, rotondi o a forma di pagoda. Ognuna si adatta al proprio gusto personale e al proprio ambiente zen, per un giardino di gran classe e dall’identità spirituale. Un’oasi di pace dal gusto orientale.
Scelta decorativa di pregio, la lanterna donerà pace ed eleganza al vostro spazio verde personale.