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Attraverso una fruttuosa collaborazione tra il rinomato brand tedesco Thonet e il famoso designer conterraneo Sebastian Herkner, nel 2018 nasce la collezione 118, che rivisita in chiave contemporanea la “sedia di Francoforte”.
“Si tratta di una meravigliosa collaborazione”, ci racconta il designer, parlandoci di come ha affrontato la reinterpretazione della sua sedia 118, un oggetto d’arredo dal design raffinato che coniuga perfettamente la tradizione di Thonet alle atmosfere più contemporanee.
Thonet è un’azienda tedesca con una storia lunga duecento anni e allo stesso tempo con un approccio innovativo nel creare nuove collaborazioni. – racconta Herkner – Ho progettato questa sedia per il loro importante anniversario; una sedia in legno, dal design essenziale ed elegante, fedele ai forti principi di Thonet: l’impiego del legno massiccio, la struttura realizzata con la tecnica della curvatura del legno a vapore, la seduta in canna d’India intrecciata, il tutto curato per ottenere comfort e qualità”.

Sebastian_Herkner __Gaby Gerster-designlifestyle Classe 1981 e di origini tedesche, Sebastian Herkner ha studiato design di prodotto all’Università di Offenbach per le Arti e il Design. Ancora studente, ha lavorato in stage con Stella McCartney a Londra, esperienza che lo ha aiutato ad approfondire le sue conoscenze su materiali, colori, strutture e texture. Nel 2006 fonda il suo studio e da allora progetta mobili, lampade e piccoli oggetti per brand come Ames, and Tradition, Cappellini, ClassiCon, Dedon, Emu, Gubi, Linteloo, Moroso, Pulpo, Rosenthal, Schramm Werkstätten, Wittmann e Zanotta e Thonet appunto.
Herkner si occupa anche di progetti di architettura d’interni, musei ed esposizioni. Le sue opere hanno ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui l’IF Award, l’Iconic Award e l’Elle Deco International Design Award (EDIDA).

Quando e come hai trovato il coraggio di creare il tuo studio?
Era il modo migliore per sviluppare il mio linguaggio e la mia filosofia legati al design. Questo è successo sedici anni fa e oggi sono molto felice di poter collaborare con così tanti marchi straordinari, con cui posso condividere le mie idee”. Tradizione e nuove tecnologie è una combinazione interessante, in cui si mescolano due elementi… ma secondo te quale prevale tra i due?
“Credo che entrambi siano importanti per un buon design. Nei miei progetti si può trovare l’equilibrio tra i due. L’artigianato conferisce una certa bellezza a un prodotto e le tecnologie rendono più efficiente la produzione e più preciso il progetto nella sua complessità”.

E prosegue: “Ho partecipato per la prima volta ai workshop tenuti da Thonet come studente universitario. Thonet è un’azienda tedesca iconica, paragonabile a Porsche o Lamy; è stato davvero un onore collaborare con il brand. La mia idea era di creare una sedia che rispettasse i concetti base di Thonet. Una sedia per l’uso quotidiano a casa o in un ristorante, che rientrasse nello stile di Thonet ma che mostrasse anche la mia personale visione. Ho iniziato con molti schizzi e piccoli modelli 3D: puntavo ad un ottimo prodotto da tutti i punti di vista, essenziale ma anche elegante”.

designlifestyle-Thonet_119_F_High-Gloss_dark red_119_MF_black_119_F_beech lightened Minimalista e autentica, la sedia 118 crea un ponte fra la tradizione Thonet e il design contemporaneo basandosi sul principio di massima riduzione all’essenziale del numero di elementi di una sedia, sviluppato da Michael Thonet a metà del XIX secolo. Oltre a ridurre in un unico elemento schienale e gambe posteriori, Thonet ebbe l’idea di fare rotondi invece che quadrati sia il sedile sia il pezzo che collega e irrigidisce le gambe. Bastano sei elementi di legno e dieci viti per costruirla. Infatti, il legno curvato a caldo, consente di ridurre drasticamente il numero degli elementi di giunzione. E quanto più un oggetto risulta facilmente scomponibile, tanto maggiori sono le sollecitazioni a studiarne miglioramenti e varianti.
Nel 2019, durante la Design Week, per la collezione 118, Thonet ha presentato, per la prima volta nella sua storia centenaria, sei nuove colorazioni in lacca lucida che, con la luce naturale, assumono riflessi straordinari, mettendo così in risalto l’eleganza minimalista.
La vernice incarna la storia, la cultura e lo stile, dona profondità all’oggetto” – afferma Sebastian -. La lacca, infatti, ha sempre conferito agli oggetti decorativi qualcosa di speciale: dall’arte della lacca giapponese a numerosi complementi di design Art Déco, ai preziosi pianoforti a coda.” Nero profondo, blu scuro, rosso intenso, rosa antico, verde menta, marrone scuro/viola sono le sei alternative disponibili, dando vita così al modello 118 Glossy, che grazie a un restyling fresco e suggestivo, si presenta come un tocco chic e luxury a questo prodotto già molto amato.
Alle versioni finora presentate, si affianca 118 H, lo sgabello da bar in legno che, con la sua eleganza discreta, si abbina a ogni tavolo da pranzo o ben si inserisce in ogni ristorante.
Minimalista e autentico, ma allo stesso tempo elegante e di fine fattura, lo sgabello presenta una seduta il cui telaio è formato da un unico pezzo curvato, rivestito in paglia di Vienna (canna d’India intrecciata) e montato con una sapiente lavorazione manuale. Le nuove sedie 118 H presentano le stesse peculiarità formali della sedia 118, concepite per soddisfare le esigenze attuali della casa e della ristorazione dove si afferma la tendenza all’impiego di alti tavoli e banconi.
L’inizio di quest’anno, invece, ha visto il natale di un nuovo prodotto frutto della collaborazione Thorner-Herkner che si inserisce a pennello nel portfolio Thonet: la lounge chair 119.
Il Design e la lavorazione della poltrona lounge 119 sottolineano l’equilibrio fra tradizione e innovazione, caratteristiche distintive in linea con il marchio Thonet” spiega Sebastian,
che continua: “Lavoro artigianale e tecnologia si sposano per dar vita a questo prodotto: alcuni elementi in legno infatti sono curvati con un processo artigianale, altri invece sono realizzati con le tecnologie CNC più moderne”.
Tra le curiosità, abbiamo letto che nel creare oggetti di uso quotidiano, ti ispiri all’osservazione delle persone. Su cosa ti soffermi esattamente?
Penso che tutti noi cambiamo i nostri comportamenti in base alle nuove tecnologie. Il design è per persone, fatto da persone. Da un lato c’è la funzione, ma anche il messaggio è importante. Personalmente cerco di trovare risposte, osservando questo processo, ma a volte comincio anche a fare domande mettendo in discussione il nostro modo di agire.”

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