Shigeki Yamamoto

Un progetto nato quasi dal nulla, quello di Shigeki Yamamoto. Un’ispirazione proveniente da ricordi del passato, da esperienze vissute nella sua vita. Ma solo alla fine della sua realizzazione, il designer è riuscito a collegare l’oggetto ad un suo ricordo.

Per la settimana della moda di Parigi gli è stata offerta la possibilità di esporre uno dei suoi mobili. Parte, così, il processo di realizzazione, con una ricerca spasmodica dell’ispirazione tra schizzi disegnati qua e là e l’attesa che il tutto prendesse forma.

Shigeki Yamamoto 1 “Ho iniziato a cercare l’ispirazione facendo alcuni schizzi approssimativi. Uno di questi conteneva un elemento triangolare, che sembrava un tetto per me. Immediatamente ho pensato a tutte le cose con cui molte persone si connettono con questo tipo di forma: riparo, pace e vita stessa. I ricordi sono il tema principale e l’ispirazione per il mio lavoro”.

Play Cupboard, l’armadio progettato da Shigeki Yamamoto, inizia a prendere forma, con l’artista che viene assalito da una sensazione strana che non riesce a decifrare nè ad esprimere in parole.

La mia idea iniziale era quella di colorare la Play Cupboard, ma qualcosa mi ha detto di non farlo, di lasciare il legno nel suo stato naturale e puro” – racconta.

Una sensazione che solo alla fine del progetto riesce a comprendere: ” I miei mobili mi hanno ricordato i templi e i santuari con cui sono cresciuto in Giappone. In particolare, mi è tornato alla mente il sentimento speciale che sentivo quando me li trovavo di fronte. Non era necessariamente un afflato religioso, era semplicemente l’aura della purezza e della serenità che emanava l’architettura di tali luoghi.
In più occasioni la gente mi ha detto che il mio lavoro si ispira allo stile giapponese e la maggior parte delle volte non riesco davvero a capire come arrivino a tale conclusione. Questa volta però, sono rimasto io stesso sorpreso di vedere come il mio mobile, involontariamente, mi ricordasse qualcosa della mia terra.

Shigeki Yamamoto spiega il concetto del suo lavoro:” Ognuno possiede dei cimeli, un ricordo dell’ultima vacanza o foto di amici e familiari, che richiamano alla mente eventi passati molto preziosi per noi. Quante volte incontriamo, per pura coincidenza, un oggetto, un odore o un gusto che improvvisamente ci ricorda qualcosa di speciale? I miei mobili hanno un significato simile per me, voglio che generino una reazione positiva”.

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