Matteo Thun: l'Architettura tra Ecotecture e Hospitecture - Design Lifestyle

È uno dei designer italiani più famosi al mondo. Figlio della Contessa Thun, la “mamma” dei famosi angeli di Bolzano e delle ceramiche che portano il suo nome, Matteo ha studiato all’Accademia di Salisburgo e si è laureato in Architettura all’Università di Firenze.

Un periodo, poi, negli States nei primi anni ‘80, quando ha fondato con Ettore Sottsass il leggendario Gruppo Memphis.
Da lì una serie di traguardi: la cattedra alla Scuola Superiore di Arte Applicata, l’apertura a Milano del suo Studio, l’attività per Swatch, fino ad arrivare al riconoscimento del “Compasso d’Oro”.

Il suo hotel ad Amburgo, realizzato in collaborazione con l’artista Robert Wilson, è stato premiato nel 2001 come “Hotel dell’anno”. E, continuando, nel 2004 entra a far parte della Hall of Fame di New York.

Il suo “Matteo Thun & Partners” è uno degli studi milanesi più dinamici all’estero, con i progetti che si basano sull’eyetouching ovvero il “toccare con lo sguardo”.
La concezione architettonica degli spazi, con Matteo Thun, ruota intorno alla precisione, alla qualità della materia, soprattutto lo spazio diventa con Thun un luogo che accoglie, gratifica.

La ricerca di questi valori va di pari passo con l’importanza di non impattare sul paesaggio.
Da qui, la nascita di progetti di architettura sostenibile di avanguardia, capaci di inserirsi nei contesti territoriali senza violarli e che utilizzano il legno, ad esempio, o l’argilla, la paglia o la terra passata.

Non solo, oltre all’importante ruolo dato all’ambiente, Thun si preoccupa anche di recuperare una dimensione di umanità, ricordando che gli spazi accolgono persone e che pertanto sono chiamati ad avere una presenza affettiva, che poi diventa l’identità stessa di un luogo.

Sostenibilità ma anche sensorialità. I luoghi progettati da Matteo Thun si lasciano guardare, toccare, vivere, mentre si dimezzano gli stessi tempi di costruzione con buona parte del lavoro “preparato in fabbrica”.

Un nuovo approccio, portato anche nel mondo degli edifici di lusso, ma anche del wellness e degli ospedali, un concetto olistico del progettare, in cui architettura, design, innovazione e tradizione dialogano e si mettono al servizio gli uni degli altri.

Un impegno etico e un coraggio professionale verso l’innovazione, che gli derivano dalla conoscenza di Sottsass, uno dei più innovativi e geniali designer di tutti i tempi.
Eco piuttosto che “Ego”: Matteo Thun basa tutta la sua attività su questo bisogno di riconnettersi con l’ambiente; da qui il termine da lui coniato “Ecotecture”, nel senso di una progettazione che tenga conto dell’estetica dell’economia, abbattendo il fabbisogno energetico delle architetture. Questa instancabile ricerca dell’essenziale, inteso come rispetto del territorio e delle sue risorse, accompagna tutta la produzione di Matteo Thun. Che si tratti di un’iconica tazzina da caffè o di uno stabilimento termale, di un albergo o di una “bottiglia dai colori silenziosi”.

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