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Dal Fuorisalone ai vari District, tra mostre e installazioni.

Una guida “a posteriori” dell’edizione 2019 della Milano Design Week. A meno di un mese dall’evento di design più famoso d’Italia, ripercorriamo gli appuntamenti che hanno caratterizzato il Fuorisalone e le manifestazioni parallele che hanno fatto rivivere in chiave artistica i quartieri della capitale lombarda. Piccole e grandi installazioni per le vie di Milano, poi ancora concerti, mostre e appuntamenti in chiave Food.

Mentre a Rho Fiera si è svolto il Salone del Mobile, di pari passo la città è stata il palcoscenico di diverse installazioni artistiche. Partendo proprio dal centro, da piazza Duomo, la più discussa delle opere. L’installazione “Maestà sofferente” di Gaetano Pesce, simbolo di sofferenza del corpo femminile, totalmente trafitto da frecce.

Mentre in piazza Castello è stata allestita una mostra sull’abitare e il vivere contemporaneo “Ddn Phuntura”, un vero percorso tra diverse installazioni multisensoriali, accomunate dal tema unico della correlazione tra l’essere umano e l’ambiente. Tema che, così come specificato dal portale mentelocale.it, è proprio uno degli argomenti chiave dell’intera Milano Design Week di quest’anno.

Altro tributo che ha riscosso grande successo è stato “Aqua, la visione di Leonardo”. Un omaggio alla figura rinascimentale a 500 anni dalla sua morte. Una vera e propria camera delle meraviglie attraverso cui i visitatori si sono immersi in suoni, luci stroboscopiche e illusioni ottiche. E in occasione della Design Week, è stato aperto straordinariamente al pubblico il Belvedere di Palazzo Lombardia, la terrazza da cui è possibile ammirare la città da un’altezza di 160 metri.

Ed è proprio qui che è stata predisposta la mostra LightRevolution.
Perché la settimana del design di Milano è questa. Un coacervo di eventi imperdibili, un tour artistico e futuristico che dà maggior splendore a una delle città più famose al
mondo.

Dalle strade ai centri polifunzionali, come La Stecca 3.0, anche i cortili dell’Ateneo sono stati popolati da installazioni e opere. Tra quelle che hanno riscosso maggior
successo, “Help the Planet, Help the Humans” di Maria Cristina Finucci. Si tratta di una scritta imponente, composta esclusivamente da tappi in plastica e che formano la
parola Help.

Poi ancora, da segnalare la Foresta dei Violini di Nemo Monti, un omaggio alla foresta di Panaveggio distrutta l’anno passato. E infine MultiPly Milano di Waugh Thistleton Achitects, un’installazione alta 10 metri composta da 16 cubi modulari fatti di legno sostenibile.

Impossibile non menzionare i tre Design District di Tortona, Lambrate e Brera. Il primo, come tradizione vuole, ha proposto i progetti più interessanti, secondo gli esperti del settore, della settimana del design. Si pensi all’installazione di design ambientale di Alex Chinneck, che ha dato l’impressione di aprire una zip sul palazzo dell’Opificio 31, l’ingresso che ha caratterizzato il Tortona Rocks. D’altra parte il Lambrate Design District, storico quartiere di Milano, ha dato vita alle location con una caratteristica “panoramica” dell’intero Fuorisalone. Come il rooftop di via Ventura 15, che è stato protagonista per giorni interi di live music e dj-set.

Infine il Brera Design District. Uno spazio dedicato a oltre 150 espositori che hanno riempito showroom, negozi, appartamenti e gallerie. Uno su tutti, Apartment di via Palermo 1, all’interno del quale è stato predisposto il Planetario.

Mentre tra via San Marco e via Castelfidardo è stata allestita la mostra più piccola dell’intera Milano Design Week. Poi piazza XXV aprile, dove Eataly Smeraldo ha presentato Pratofiorito, un’area di fiori e piante, omaggio alla biodiversità.
A chiusura di questo breve percorso della settimana del Design, la sezione Food, caratterizzata da una zona dedicata alla parte affacciata sul Parco Biblioteca degli Alberi, con l’Eat Urban Food Truck Festival, ristorante open air dedicato al cibo da strada.

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