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In Corso Sempione, a pochi metri dall’Arco della Pace, in occasione della Milano Design Week sarà inaugurato memoREbilia un nuovo spazio polifunzionale nel quale si susseguiranno, di mese in mese, esposizioni di design, arte, fotografia, grafica, presentazioni ed eventi culturali.
La nuova location, creata per volontà di Alessandro de Magistris con il prezioso supporto di Tortona4Arte e Art Nomade Milan, apre le porte dedicando il mese di settembre al Design con l’esposizione Sostegni.
Abbiamo bisogno di nuovi “Sostegni“, di novelle radici da cui ripartire dopo questo duro periodo, di creare delle fondamenta su cui costruire e di “sostenibilità”, vissuta come profonda evoluzione che parte dagli aspetti ecologici per giungere a un più ampio significato economico/sociale.
La scelta dei designer che esporranno ha seguito criteri che si basano su pilastri come la condivisione, le giuste forme di progresso che non lasciano ai margini alcune comunità, il recupero e la tutela dell’ambiente per giungere a nuovi modi e spazi dell’abitare.
Nello spazio esporranno gli architetti e designer: Giorgio Caporaso, Angelo Tacchinardi, Stefano Epis e Nina Salsotto Cassina di Unurgent Argilla.

Giorgio Caporaso
Espressione di lifestyle che diventa un’attenzione anche verso il nostro pianeta, la Ecodesign Collection di Lessmore racconta la ricerca di stile e funzionalità e conferisce particolare fascino anche a materiali considerati tradizionalmente poveri come il cartone.
Non semplici arredi, ma espressione di un approccio progettuale attento alle esigenze di una vita sempre più mobile e mutevole. Flessibilità, Riparabilità, Multifunzionalità, Trasformabilità, Durabilità, Separabilità, Disassemblabilità, Riciclabilità, sono solo alcune delle innovative qualità di questa collezione di sedute, tavoli ed elementi componibili progettata dal pluripremiato architetto e designer Giorgio Caporaso, che da molti anni studia e affronta i temi dell’architettura del progetto e del design sostenibile con sensibilità rivolta all’ambiente, alla presenza del verde urbano e all’integrazione verde/costruito.

Angelo Tacchinardi
I suoi progetti hanno sempre come obbiettivo il risveglio, la sollecitazione, l’attrazione sensoriale, giocata attraverso l’uso del colore, della luce, dei materiali nudi, materici, diretti, naturali. Il pensiero che punta sempre a ridare vita a materiali scartati, vecchi pezzi di legno, lamiere, pezzi di lampade, carta, resti o avanzi che lo hanno ispirato, quasi chiamato. Trasferisce così l’amore per la natura e per gli ambienti naturali non antropizzati nei suoi lavori che spesso assumono forme di paesaggi astratti. Attenzione particolare è dedicata alla luce, a progetti di lampade che sono spesso delle vere e proprie installazioni luminose, sculture ambientali, forme plasmate e colorate che creano atmosfere introspettive, intime e di relax. Oggetti da “compagnia”, forse più per far luce sul personale “interno” che per illuminare un esterno già troppo illuminato.

LampadaDG Stefano Epis
Artista e graphic designer, vive la contemporaneità della sua arte attraverso la continua ricerca di elementi nuovi. Crea oggetti e manipolando temi e parole trasforma, anche storie di vita quotidiana in qualcosa di unico e originale. Nelle sue opere contemporanee si percepisce quanto sia sottile la linea che divide la realtà dalla fantasia, creando immagini uniche, scherzose, a volte irriverenti. I suoi elementi d’arredo, oggetti unici come vasi, lampade e dettagli per la tavola sono tutti rigorosamente contaminati dal suo ironico segno grafico dal quale traspare l’arte positiva che fa sorridere e trasmette forza emotiva.

Nina Salsotto Cassina
Ha fondata nel 2019 a Londra Unurgent Argilla (che ha attualmente sede a Milano) uno studio che si occupa della ricerca materica di materiali non industriali scavati direttamente dal terreno e del loro utilizzo in ceramica. Unurgent Argilla è un vocabolario di materiali selvaggi, ripetuto su vasi sferici, che usa come tela per trasmettere una narrazione spaziale, per conoscere attraverso la materialità. Gli ultimi vasi fungono sia da segnaletica che da memorie d’archivio autobiografiche. Guardare cosa c’è sotto i nostri piedi e lavorare con le nostre mani materiali di provenienza locale e non commerciali è allo stesso tempo antico e contemporaneo.

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