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Il nome forse ci dice poco, con quel numero messo dietro un brand che pure conosciamo bene. Eppure, Thonet No. 14 è un oggetto iconico di design, che ha fatto la storia della convivialità in Italia. La famosa sedia da caffè fu elemento d’arredo madre di tutte le sedie da caffè.
Nata in Austria nella seconda metà del 1800, a Boppard, una piccola città prussiana dove viveva un ebanista, Michael Thonet, artefice della fortunata “invenzione”, è stata l’immancabile compagna delle prime espressioni di convivialità nei bar e nei caffè dell’epoca. Thonet sognava di progettare una sedia che potesse essere prodotta in serie e venduta a un prezzo accessibile. Ci riuscì, dopo anni di esperimenti tecnici, con questa seduta lanciata nel 1859. Nel 1929, il prestigioso quotidiano austriaco, “Die Form”, riportò che la produzione media giornaliera ammontava a 18.000 sedie e, ancora oggi, la No. 14 è in produzione continua.

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È stata realizzata con una tecnologia emergente per l’epoca, che sfruttava il vapore per ammorbidire e curvare il legno secondo le proprie necessità. Pare che l’ebanista notò che listelli di legno umidi, poggiati in modo da assumere una forma curva, mantenevano permanentemente la curvatura se si asciugavano lentamente accanto ad una fonte di calore. Era il 1830. Di lì a poco, il Principe di Metternich, a cui l’ebanista aveva inviato uno dei suoi dondoli in legno curvato, chiese a Michael Thonet di trasferirsi a Vienna dove ricevette un riconoscimento per la sua nuova tecnica di curvatura del legno e gli venne conferito il titolo di Falegname della Real Casa.
Il suo primo incarico fu la realizzazione delle sedie per il palazzo di Liechtenstein e per Palazzo Schwarzenberg. Nel frattempo, la sedia Thonet No. 14 aveva già conquistato tutti. Era la sedia preferita di Brahms e di Lenin, di Tolstoj e di Renoir, di Marilyn Monroe e di Liza Minnelli e fu celebrata persino dalla pittura.
L’ex modello No. 14 (oggi chiamato 214) è stato un complemento d’arredo avanguardista sotto diversi aspetti: molto prima della globalizzazione, infatti, era stato creato un prodotto disponibile in quasi in tutto il mondo; inoltre innovativa dal punto di vista del packaging, la No. 14, fin dai primi anni veniva consegnata ai clienti smontata nelle sue singole parti in una confezione “salvaspazio”.
Ancora oggi, per la sua linea essenziale, per l’innovazione produttiva legata alla curvatura del legno, il linguaggio estetico coerente e razionale e la leggerezza e la trasparenza unite ad una incredibile resistenza, la 214 è in produzione continua, com’è giusto che sia per le star delle icone del Design.

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