Claudio De Tullio-designlifestyle

a cura di Raffaella Fasano

Vivere in un loft a New York di circa 220 mt2 ed immaginare che possa diventare luogo culto della musica dance internazionale di tutti i tempi. Immaginare che possa essere frequentato dalle persone più influenti, da galleristi e uomini d’affari, immaginare anche che cambiando gli arredi del Loft si potesse creare una scenografia sempre differente e coniugare arte e design alla musica dance.
Nel 1970 il dj David Mancuso lo ha sognato, immaginato e poi realizzato. La sua musica assieme a questa meravigliosa intuizione ha davvero influenzato la cultura della disco e del concetto degli spazi da destinare a questo tipo di musica. Tutto questo nel racconto del dj barese Claudio De Tullio 33 anni, dj resident di Borgo Egnazia ma anche del Club V di Las Vegas e numerosi club in tutto il mondo.
Un artista italiano di grande calibro, che vanta collaborazioni con Madonna, Jazzanova, Black Coffee, Kenny Carpenter from New York, Dimitri From Paris, e tantissimi altri artisti. Ci parla di quanto sia importante lo studio, la passione e la tecnica per la comunicazione sonora vista nel suo insieme di sfumature, timbri, effetti, non più semplice susseguirsi di brani, ma ricerca di una progettazione che il sound designer effettua manipolando l’invisibile: i suoni. “Il nostro Loft – ci racconta Claudio De Tullio – è un ambiente che vive di stimoli creati dai suoni e dall’ambiente circostante. La musica include un importante componente comportamentale, quando la persona è attivamente coinvolta ma anche quando si limita ad ascoltare. Il ritmo è insito nella biologia umana visto che il corpo vive di funzioni ritmiche; è importante capire quanto questefunzioni ritmiche sollecitate dall’esterno nel giusto modo possano creare una corrispondenza amorosa tra la musica e l’ambiente stesso che ci circonda”.

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E prosegue: “Da sempre molti luoghi sono stati associati alla musica stessa, basti pensare che alcuni brani musicali hanno la capacità di catapultarci in destinazioni lontane e farci vivere atmosfere legate particolarmente a certe note, la musica è anche viaggio oltre che arte. Il luogo dove si vive il divertimento dev’essere emozionale quanto la musica stessa. In Puglia ci sono luoghi magnifici dove arte e musica diventano un connubio perfetto, Borgo Egnazia ne è un esempio di impronta creativa”.

Perché un luogo influenza la percezione della musica?

“Perché innanzitutto influenza chi fa musica, la discoteca stessa deve fondersi al luogo attraverso installazioni artistiche, questo fa si che i luoghi stessi possano diventare una bellissima esperienza. Ci sono luoghi dove è il contesto naturale a fare da scenografia artistica, il “Burning man” ne è un esempio dal 1991 a Black Rock City nel Nevada, una sorta di rituale dove musica e natura si fondono perfettamente dando vita all’esperienza sensoriale per eccellenza”.
Stile, arte, cultura, il nostro Loft si riempie di suoni e di innumerevoli stimoli visivi.

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