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Le celebrazioni del cinquantenario della realizzazione della Concattedrale di Taranto, ultimo lascito di Gio Ponti.

Riscoprire la bellezza. In un momento così delicato della storia, il più delicato dal dopoguerra, dove stiamo assistendo all’assordante silenzio delle città vuote, non è mai stato così importante, così necessaria la riscoperta della bellezza. Artistica, personale, forse soprattutto spirituale. Proprio in questo percorso, si inserisce la Concattedrale Gran Madre di Dio di Taranto, una delle ultime opere progettate da uno dei padri dell’architettura contemporanea italiana e internazionale, Gio Ponti. Edificio moderno, l’idea di Ponti per la Concattedrale non ha precedenti per i progetti religiosi sin lì realizzati: invece della classica cupola, una vela come facciata. La vela, alta 40 metri, sarà una facciata sul cielo. Fu commissionata durante il Concilio Vaticano II dal Vescovo di Taranto, Monsignor Guglielmo Motolese, realizzata in tre anni, tra il 1967 e il 1970 e consacrata il 6 dicembre del 1970. Una chiesa moderna, imponente come l’architettura gotica, ma legata alla forte tradizione religiosa pugliese. Il cemento grezzo bianco, conferma il legame indissolubile con il territorio. L’imponente scalinata, la grande vasca d’acqua antistante nella quale si riflette l’immagine della Concattedrale e sui cui i giochi di luce fanno emergere tutta la sua genialità architettonica, “impasto di concretezza e di aria dedicata al cielo”, come disse lo stesso Ponti. Imponente ma essenziale, come la tradizione delle chiese romaniche in Puglia, si caratterizza per la leggerezza dei trafori che donano trasparenza e allo stesso modo incastonano e reggono la croce.

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All’interno continua la predominanza dell’intonaco bianco con la perla assoluta dell’altare maggiore in pietra, decorato da un’abside con i temi dell’Annunciazione, dipinta dallo stesso architetto Ponti. Come dicevamo all’inizio, dalla necessità di ritrovare la bellezza in questi tempi difficili e dalla voglia di celebrare i cinquant’anni della realizzazione della Concattedrale, nasce l’accordo firmato il 19 giugno 2019 da Arcidiocesi di Taranto, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Brindisi, Lecce e Taranto, e dal Dipartimento di Ingegneria ed Architettura del Politecnico di Bari per creare un progetto scientifico del cinquantenario della Concattedrale Gran Madre di Dio, che sarà caratterizzato da diverse tappe e che si svilupperanno da settembre 2020 per concludersi il 6 dicembre 2020, data celebrativa del mezzo secolo di vita dell’opera d’arte. Una serie di iniziative, mostre, convegni. Un percorso scientifico, artistico e religioso che creerà certamente un dibattito culturale con la città di Taranto, la Puglia, esprimendo anche un filo conduttore e diretto con l’intera architettura italiana e internazionale.

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