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Il pesante tributo pagato dal settore della formazione durante la pandemia ha trovato una soluzione nell’utilizzo massiccio di piattaforme educative, che hanno permesso a milioni di persone di non interrompere il proprio percorso di crescita personale.
La svolta degli ultimi tempi si chiama Metaverso, una realtà virtuale condivisa su rete mondiale, alla quale è possibile accedere anche da terminali pubblici. Una rete di mondi virtuali interconnessi, in cui una moltitudine di persone può interagire tra loro e con oggetti e ambienti digitali grazie ad avatar personalizzati.
La sfida delle aziende, oggi, si gioca tutta qui, in questa combinazione tra realtà virtuale immersiva, alla quale si può accedere attraverso dispositivi di realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR).
Second Life è uno dei primi esperimenti di mondo parallelo ad essere stato utilizzato da Università e istituzioni educative ai fini dell’apprendimento.
Tra gli imprenditori che hanno accolto da subito la sfida e le potenzialità del Metaverso c’è Nicola Carbonara, pioniere della formazione che, dopo aver fatto nascere scuole in diversi settori professionalizzanti, oggi annuncia che sta per inaugurare la sua prima accademia formativa nel Metaverso. Un grande progetto dedicato alla formazione che si avvarrà del supporto di innovative tecnologie digitali.
Stiamo per partire con un grande progetto legato alla formazione – spiega Carbonara – una scuola totalmente virtuale, che utilizzerà soluzioni all’avanguardia che consentiranno di rendere le lezioni partecipative, interattive e collaborative. Senza dimenticare che gli allievi potranno vivere una straordinaria esperienza immersiva di apprendimento”.
La formazione nel Metaverso si articolerà non soltanto in lezioni teoriche ma anche in laboratori pratici specializzati, simulatori di situazioni reali, andando a migliorare e a velocizzare le modalità di apprendimento. L’obiettivo della formazione professionale oggi deve essere quello di abbracciare tecnologie innovative che aiutino ad aumentare le proprie capacità e le competenze, per affrontare nel miglior modo possibile il mondo del lavoro.
Nicola Carbonara, ancora una volta, dimostra di essere lungimirante e coraggioso. La sua scuola nel Metaverso rappresenta uno dei primi progetti rivoluzionari nel settore formativo in Italia.

Non si può rimanere estranei ad un fenomeno che – nonostante la sua esplosione sia avvenuta nel 2018 – oggi si evolve alla velocità della luce – racconta – contando numerose adesioni da parte di artisti, addetti al settore, istituzioni e varie piattaforme. Chi investe in NFT, deve sapere che acquista un bene immateriale, potenzialmente fruttuoso. In alcuni settori, come quello del Design, stiamo dando grande spazio alla crypto arte – prosegue – ovvero a tutte quelle espressioni artistiche che prevedono la digitalizzazione di un’opera fisica o la creazione di un’opera digitale. I sistemi blockchain e gli NFT (notfungible token), sono ormai una consolidata realtà che non si può ignorare. Alcuni dei nostri corsi affrontano già queste tematiche e si avvalgono di grandi professionisti ed artisti”.
Tra questi, Andrea Crespi, innovativo artista italiano con una consolidata carriera nell’affascinante mondo degli NFT e Alisia Viola, art curator e project manager culturale, membro di Italian Art Design, un incubatore che genera ambienti fisici o virtuali, oggetti d’arte e di design attraverso progetti costruiti tra tradizione e digitale.
Li abbiamo incontrati per farci raccontare un po’ la loro attività e questa passione per l’arte crittografica.

Intervista ad Alisia Viola

Da sempre nutri una forte passione e amore per l’arte. Com’è diventato ad oggi il tuo lavoro?
Da sempre nutro un forte amore verso la bellezza. Ad un certo punto della mia vita mi sono accorta di avere una particolare attitudine verso la comprensione dell’arte in generale. Ho deciso a quel punto di proseguire la mia formazione in materie umanistiche e artistiche avvicinandomi sempre di più all’arte contemporanea. Ho preso consapevolezza del mio ruolo ovvero quello di curatrice d’arte, un mediatore tra l’artista e il pubblico. Lavorando in questo ambito ho iniziato anche a curare testi editoriali, scrivere e inventare progetti che non riguardassero l’arte come solitamente l’abbiamo intesa per secoli, ma cercando anche di inserirla nei più disparati ambiti della nostra quotidianità poiché ritengo che l’arte sia il primo linguaggio universale in assoluto. Il mio obiettivo principale è quello di far comprendere l’incomprensibile e accompagnare – crescendo anch’io insieme a loro – gli artisti nel loro percorso di vita e artistico. NFT e Cryptoart.

Come stanno rivoluzionando il mondo dell’arte?
Gli NFT nel mondo dell’arte sono una vera e propria rivoluzione sotto molteplici aspetti. La più importante fra tutte è sicuramente la fruizione della Blockchain, un sistema di controllo mantenuto da migliaia di terminali informatici in cui, come in una specie di grande libro mastro, si può tenere traccia di operazioni e transazioni di vario tipo. Nel caso della crypto arte, la blockchain può servire a garantire l’autenticità dell’opera e ad accertare e conservare le informazioni grazie alle quali si viene a conoscenza che una determinata opera è quella originale e che qualcuno ne è il proprietario. È qualcosa di incredibile. Al contempo questa nuova corrente ha cambiato la figura dell’artista, il quale oltre ad occuparsi della propria produzione deve essere necessariamente anche un manager di sé stesso e del suo brand personale. Inoltre, deve avere competenze finanziarie e tecnologiche di un certo livello e spesso è a sua volta un collezionista di NFT e di cryptoart. Questa nuova corrente cambia anche l’approccio verso l’arte. È una ventata di aria fresca che rivitalizza la voglia di sperimentare mediante le nuove tecnologie. Infine, stiamo assistendo a mostre digitali di arte digitale e parteciperemo ad aste di NFT sedendoci nella sala VR di una piattaforma online.

Da curatrice d’arte sarai docente all’interno del primo Master in Italia di Crypto arte, nft e metaverso. Sei entusiasta di questa iniziativa?
Sono molto felice di questa bellissima opportunità. Uno degli aspetti che amo maggiormente del mio lavoro è proprio quello di trasmettere quello che mi appassiona e di cui sono consapevole e spero altrettanto di riuscirci in questa nuova avventura. Sono in programma lezioni teoriche, pratiche e sul campo, volte a conoscere e ad approfondire meglio un fenomeno che è in rapida ascesa. Un universo complicato ma al contempo straordinario che apre numerose strade ad artisti, creativi, designer e a nuove professioni. Spero di vedervi in aula!

alisia viola design lifestyle Intervista ad Andrea Crespi

Raccontaci la tua formazione artistica e cosa ti ha spinto a creare opere NFT.
Sono un autodidatta. Ho iniziato a fare arte perché avevo bisogno di esprimermi, lavoravo come art director e designer in un’agenzia creativa in Svizzera e dovevo sempre seguire un brief. Avevo bisogno di libertà. Faccio arte perché voglio essere libero. Voglio lasciare il mio impatto. Sono sempre stato curioso. La curiosità mi dà nuove sfide. Sto sperimentando molto per trovare nuovi mezzi con cui esprimermi. Ho capito che non c’è un mezzo migliore ma ci può essere il mezzo giusto per veicolare ogni opera. In questo periodo sto lavorando molto con le nuove tecnologie per sviluppare le mie opere. Il 2022 sarà l’anno della mia evoluzione e gli NFT sono parte di questo processo.

Una delle tue opere a cui tieni di più?
Cerco di non affezionarmi troppo ai miei lavori, sono molto autocritico e desidero sempre un evoluzione. Al momento un opera di cui vado molto fiero è “Gli Amanti”, appena esposta all’interno della stazione centrale di Milano e Termini a Roma , su dei grandi schermi digitali, in occasione di un progetto artistico che si interroga su come saremo nel L’opera è una rivisitazione in chiave moderna del famoso dipinto “gli amanti” del 1928 di Rene Magritte, artista che adoro e che da sempre è stato per me fonte di ispirazione. Probabilmente in questa opera c’è del surrealismo ma neanche troppo. Gli amanti, è una delle mie ultime opere, è un NFT che indaga sul significato dell’amore e del cambiamento proiettato nel futuro. Non si tratta soltanto di linee contrastanti, c’è un senso di precarietà. Destabilizzante. Al centro del quadro ci sono infatti due amanti – protesi l’una verso l’altro – nell’atto di baciarsi. I due soggetti, una donna e un robot senza genere, raccontano un amore che apre interrogativi sul futuro e sullo sviluppo tecnologico umano. Utopia o blasfemia, il conflitto tra ciò che è visibile e ciò che è nascosto, desiderio di amare e impossibilità di farlo.

andrea-crespi-designlifestyle L’arte è il linguaggio mediante il quale ti ispiri quotidianamente. Com’è diventata la tua ragione di vitae la tua carriera?
Sto lavorando affinché il mio lavoro possa rimanere nel tempo. Non mi interessa se sarà esposto in qualche spazio privato, in un museo o in uno spazio digitale, quello che mi interessa è che abbia mantenuto il suo significato e il suo messaggio nel tempo e che possa arrivare a chiunque possa apprezzarne il senso. Come artista sento il bisogno di contribuire con la mia arte ad unire le persone e dare una mano a chi ne ha più bisogno. C’è una frase che ho sempre amato: quello che dai rimane tuo per sempre.

Cosa vorrai trasmettere ai ragazzi durante il master in Crypto Arte?
Nessuno può insegnarti ad essere artista. E’ una cosa che hai dentro. Quello che vorrei trasmettere ai ragazzi è la mia personale e reale esperienza. Condividere il mio percorso per aiutarli a comprendere come muoversi in questo nuovo ambiente e raggiungere il proprio obiettivo.

Gli Amanti, 2022 andrea crespi

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