Christo Vladimirov Javacheff. design lifestyle

Il patrimonio artistico che ha rivoluzionato il mondo dell’arte contemporanea.

Il 2020 è stato davvero un anno funesto. E tra i tanti personaggi che purtroppo non ci sono più c’è anche uno dei più grandi artisti dell’arte contemporanea: Christo.
La sua arte, temporanea e nomade, iniziò avvolgendo lattine e statue. Il concetto del tessuto che nasconde l’oggetto ma che è comunque capace di svelarne le caratteristiche. Il significato non è da ricercare nel tessuto in sé, ma nel gesto simbolico del telo che avvolge, consentendo comunque alle persone di fruire della nuova veste dell’opera che viene avvolta. Il “semplice” atto di coprire non si esaurisce nell’atto stesso. Dietro al gesto dell’avvolgimento c’è sempre stato un intenso lavoro di progettualità, il grande impegno nella ricerca e nella scelta dei siti, il disbrigo delle rognose pratiche burocratiche riguardanti i permessi, la lunga opera di finanziamento del progetto che è sempre stata indipendente da sponsor e quindi auto finanziata. Anni, a volte decenni, di lavoro che si esauriranno in una manciata di settimane di installazione. Il wrapping dell’Arco di Trionfo è forse il più lungo dei progetti di Christo e Jeanne-Claude, tanto che il primissimo esito di questo percorso risale al 1962, quando Christo realizzò il primo fotomontaggio del monumento impacchettato.

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