“Wa”, in giapponese, rimanda all’idea di armonia e pace, ed è anche sinonimo del Giappone e della sua cultura. Si riferisce alla “giapponesità”, un concetto che l’Occidente identifica come paradigma di bellezza. Nel Design, poi, questo concetto estetico, che fa rima con l’armonia, si traduce nella semplicità delle forme, nelle linee minimaliste e simmetriche, nel gioco di pieni e di vuoti, nell’utilizzo di materiali naturali. Il Design si anima di un approccio che fa coincidere l’artigianato con l’arte e l’arte con la vita quotidiana. Per il fascino e la forte carica etica che gli appartiene, il design giapponese ha visto terreno fertile in Occidente con una produzione proveniente da questa nazione molto numerosa, che ha investito l’elettronica, la moda, l’interior design, il product, il garden design ecc…
Strettamente legata alla religione professata in Giappone, lo Scintoismo, che negli anni 1100-1200 subì anche alcune influenze da parte del Buddismo portato da monaci cinesi arrivati in Giappone attraverso la Corea, il Design e l’arte in genere si sono arricchite di concetti filosofici e spirituali molto forti: non vi è un dio che ha creato la natura, anche il divino nasce con l’universo fenomenico e vi rimane perciò trasfuso. Ne discende l’amore per la materia, i materiali e le materialità che si ritrova nel metodo di realizzazione degli oggetti d’uso e nel design. La differenza sostanziale che ha da sempre caratterizzato questo settore in Giappone è che, mentre in Occidente si parte da un’esperienza etica con l’intento di migliorare le cose e si approda solo successivamente alla ricerca estetica, nella cultura nipponica l’estetica è già compresa nella natura e dalla natura arriva il messaggio etico. Un concetto predominante nell’architettura e nell’arredo degli interni nipponici è quello della leggerezza, un fluttuare delle cose, che prende vita da una disposizione degli spazi, che dal centro si amplia vero il perimetro, spesso inoltre caratterizzata da una ripetizione di elementi modulari. Questo elemento lo si ritrova anche negli oggetti di uso quotidiano, spesso anonimi nello stile ma molto curati.