tombini-giapponesi-design-lifestyle

Da anni ormai riconosciamo come forma d’arte cittadina i murales, che grandi street artist, pensiamo alle opere di Banksy artista e writer inglese, producono in ogni parte del mondo.
Le decorazioni del manto stradale però non sono così frequenti e a questo riguardo merita certamente un discorso a parte il Giappone, dove questa forma di street art è presente fin dal 1970.

design-lifestyle-tombini-giapponesi
Iniziata come una politica di abbellimento delle strade, adottata in occasione dell’EXPO del 1975 a Okinawa, che comprese anche i “tombini” della rete fognaria, da allora si diffuse a macchia d’olio in tutto il paese. Infatti, ogni comune del paese del Sol Levante ha un design specifico per i propri tombini, di solito legato alla storia e alla cultura locali. L’obiettivo era quello di sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto fossero costosi i progetti di depurazione e renderli più appetibili.
Grazie a dei concorsi di progettazione e successive pubblicazioni, la mania del tombino è decollata e diversi Comuni sono entrati presto in competizione tra di loro per accaparrarsi i migliori disegni.
Oggi ci sono quasi 6000 tombini artistici in tutto il Giappone, dove artisti, designer e disegnatori del mondo anime promuovono il loro lavoro. Secondo gli ultimi dati, tra le categorie più diffuse ci sono gli alberi , seguiti dai paesaggi, disegni floreali e uccelli.
Più di quarant’anni in cui quest’arte si è sviluppata fino a diventare simbolo del perfezionismo e dell’attenzione per l’arte dei giapponesi. Nel 2017 si è svolto anche un festival nella città di Kawagoe, nella prefettura di Saitama, in cui sono stati esposti 58 diversi tipi di chiusini decorati. Da allora è un evento annuale imperdibile, anche da fotografare.

Rispondi

Inserisci un commento
Inserisci il tuo nome