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Ci eravamo lasciati nel 2020 con un’edizione insolita del Master in Car Design di Italian Design Institute. Il paese in pieno lockdown ha fatto sì che il percorso formativo, dopo un breve periodo di sospensione, riprendesse con la diffusa e ormai conosciuta “DAD”.
A maggio di un anno dopo, il corso è ripartito prima nella sua versione on-line, ma fortunatamente riesce a concludersi in presenza, dopo 48 ore intense svolte sulla piattaforma di Italian Design Institute, come di consuetudine al MAUTO, Il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, nato nel 1932 che ospita oltre 150 vetture originali di 80 marche diverse dalla metà dell’800 ai giorni nostri.
Gli studenti, sotto la guida dei Marco Amadio, docente presso la facoltà La Sapienza nel corso di laurea in Disegno Industriale e Progettista per Industrie del settore Transportation Design e Automotive, e Maurizio Corbi da oltre venticinque anni Senior Car Designer presso Pininfarina, conclusa la fase teorica, si dividono in gruppi e iniziano la fase di progettazione che li terrà impegnati nello sviluppo di un progetto focalizzato a “un’auto del futuro”.
Rivolgendo un occhio al passato, ma non troppo, prendono come esempio la storica berlinette, auto dalla connotazione tipicamente sportiva, adottata da molte case automobilistiche.
Tra le classiche berlinette da competizione del passato, vanno annoverate le più famose tra cui la Ferrari 512 BB del 1973 o la 288 GTO del 1985, quest’ultima una delle Ferrari più famose e desiderate.
A conclusione della fase di progettazione, a marzo del 2022, la classe si è riunita presso il Museo Ferrari di Modena, altro complesso museale d’eccellenza, con lo scopo di valorizzare la tradizione motoristica del territorio dedicato alla figura di Enzo Ferrari. Qui si è tenuto il Take Off Day, evento conclusivo del corso, che grazie alla giuria di qualità composta dai docenti Marco Amadio e Maurizio Corbi, assieme ad Andrea Mocellin, (Transportation Designer) e Marco Rogolino (Designer e Modellista), dopo aver valutato tutte le presentazioni dei Project work, ha decretato come vincitori i due giovani corsisti Maurizio Zaffino e Stefano Pannella con il progetto Ferrari Rinascimento.
“Come ogni anno i ragazzi hanno avuto un tema da analizzare che riguarda la rivisitazione di un modello storico della Ferrari” – ha spiegato il docente Marco Amadio – “Le difficoltà principali di questa edizione sono state la rivisitazione di un modello storico partendo dall’auto originale. La problematica è proprio nella geometria dell’auto che nel tempo è cambiata anche come proporzioni e molto altro, per motivi non estetici ma di normativa. Questo comporta un notevole sforzo nell’adattare nuovi concetti automobilistici a vecchi progetti concettuali. Ogni progetto doveva avere l’intento di proporre una nuova auto dimostrando competenze in materia di ergonomia e modellazione 3D, tutto completato da una presentazione con video e rendering che potesse mostrare al meglio il prodotto realizzato”.
“La valenza di un evento come il Take Off Day per gli allievi – ha proseguito – sta proprio nell’accento dato al momento di confronto in un team, che molto spesso deve lavorare a distanza e la giusta motivazione per il progetto di un nuovo prodotto, oltre all’occasione di imparare a presentare al meglio il progetto davanti a un pubblico in una grande sala gremita”.

Maurizio Zaffino
Maurizio Zaffino

Gli abbiamo chiesto quale sia l’importanza della formazione nel car design oggi: “Le case automobilistiche cercano profili sempre più completi e competenti nelle diverse discipline – ci ha risposto – e la formazione in car design avvicina gli studenti a questo mondo del transportation design facendo comprendere bene le difficoltà da risolvere e gli obiettivi che bisogna raggiungere per poter accedere in questo comparto, molto competitivo e ricco di professionalità tra giovani amanti di automobili”.
Nel frattempo abbiamo incontrato anche gli allievi protagonisti del Take Off Day 2022: Maurizio Zaffino, classe 1992, milanese e Stefano Pannella, classe 1993 di Roma.

In cosa vi siete cimentati nel lavoro di car design esposto?
Maurizio:L’obiettivo del lavoro presentato era quello di creare una nuova generazione della tipologia di auto GTO del 1985, rivolgendo un occhio al passato ma senza rimanere bloccati nel rétro, ideando quindi una futura generazione di questa tipologia di auto. La sfida del nostro progetto è stata quella di trovare un armonioso connubio tra le diverse fasi coinvolte in questo affascinante mestiere: ricerca stilistica, sketch, elaborazione con Photoshop, modellazione 3D e rendering. Grazie alle competenze acquisite durante il master, abbiamo potuto realizzare la nostra auto: la “Ferrari Rinascimento” che, esattamente come il periodo storico-artistico, vuole essere un punto di rottura con il passato, mantenendo le caratteristiche stilistiche e iconiche della casa ispiratrice. Discostati dall’influenza delle proporzioni canoniche, abbiamo apportato delle modifiche stilistiche come, ad esempio, l’effetto della cabina molto avanzata, proiettata verso l’anteriore. Mentre la carrozzeria si presenta con un gioco di contrasti: la parte superiore più monolitica, pura ed elegante entra in contrasto con la parte inferiore che trasmette dinamicità con una superficie più organica”.
Stefano: “La mission consisteva nel creare un’opera d’arte ottenuta dal mix di tecnologia, design e tradizione per avere un connubio perfetto tra passato, presente e futuro.
L’idea era quella di donare forme estremamente espressive, poderose e sensuali allo stesso tempo, una cosa che la dice lunga anche sullo spirito di noi italiani, su come approcciamo il lavoro del design, dove non devono mancare assolutamente cuore e bellezza come ingredienti fondamentali. Con un’approfondita ricerca storica del marchio, per individuare le linee guida che potessero caratterizzare l’evoluzione del nostro lavoro, è nata la Ferrari Rinascimento. Il nome prende ispirazione da un grande periodo storico per l’arte e la cultura del nostro Paese, infatti la parola Rinascimento deriva da rinascita, legata appunto alla rinascita della Ferrari 308 GTB sotto una nuova veste che lega la nuova Ferrari Rinascimento al concetto di opera d’arte italiana.
L’auto è caratterizzata da una cabina accelerata e proiettata verso l’anteriore con un hard-top a doppia curvatura e un body formato da due ordini architettonici: uno superiore monolitico e puro che da stabilità ed uno inferiore più organico che trasmette dinamicità attraverso una spinta verso l’esterno”.

Cosa rappresenta per voi questo riconoscimento?
Maurizio: “La realizzazione di un progetto richiede numerose ore di duro lavoro, scambio di idee con chi si collabora e dedizione. La parola chiave di cosa significhi aver ricevuto questo riconoscimento è la gratificazione: gratificazione per la capacità di realizzare un’idea personale confrontandosi con la critica di esperti del settore. Ancor più ci rende molto soddisfatti il fatto che il giudizio positivo provenga da professionisti che conoscono appieno le sfaccettature del mestiere. Vedere concretizzato e apprezzato il lavoro che in un primo momento era solo un’immagine nella propria mente è stato il più grande riconoscimento”.
Stefano: “Il design e l’architettura in generale vanno oltre il mostrare la semplice forma e funzione: devono trasmettere emozioni, accendere un sentimento ed influenzare le persone ad un livello più profondo. Il riconoscimento come miglior progetto rappresenta il coronamento di questo racconto tra storia e passione e sicuramente un buon punto d’inizio per operare in questo settore con la giusta motivazione e voglia di migliorarsi continuamente”.

Com’è stato il vostro percorso al master in Car Design IDI?
Maurizio: “Il percorso in car design IDI è stato intenso in tutti i suoi aspetti. In una prima fase propedeutica siamo stati spronati ad un approccio autonomo nella disciplina del car design, in quanto le lezioni si svolgevano in modalità e-learning. Le competenze acquisite sono state poi affinate in una fase d’aula che ci ha permesso anche di confrontarci con grandi professionisti del settore grazie ai quali abbiamo arricchito maggiormente il nostro bagaglio culturale. Infine, negli ultimi mesi, abbiamo elaborato un progetto in team che ci ha arricchito da tutti i punti di vista e ha messo alla luce tutto ciò che abbiamo imparato, dandoci anche la possibilità di esprimere la nostra creatività”.
Stefano: “L’intero Master in Car Design è stato molto intenso, sia sotto l’aspetto del duro lavoro sia sotto l’aspetto emotivo perché potevamo lavorare su quello che ci appassiona. La parola che però può riassumere tutto il percorso, è sicuramente “soddisfacente”. Esperienze completamente positive e rispondenti alle aspettative grazie alle
competenze di tutte le figure professionali che ci hanno accompagnato in questi mesi ed anche alla serietà e precisione di tutto lo staff”.

Stefano Pannella
Stefano Pannella

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