Maya De Roo

Passione e abilità tecnica, freschezza e dedizione al floral design: Maya De Roo rappresenta l’incarnazione del designer floreale, con quasi 20 anni di esperienza nel settore – nonostante la giovane età – e un portfolio di lavori a dir poco straordinario, frutto di viaggi e collaborazioni con professionisti di ogni nazionalità e settore.
La recente collaborazione con il canale Sky “Sposa TV”, dove Maya De Roo ha contribuito alla creazione di un format dedicato al ruolo dei fiori nella cerimonia nuziale, arriva a coronamento di una vita dedicata ai fiori.


Intervista a Maya De Roo

Cosa vuol dire per te essere una Flower Designer? In che modo questo rappresenta l’evoluzione del fiorista?

Il floral designer, o flower designer, è chi crea arte, composizioni, decorazioni e allestimenti con materiale vegetale, in maniera innovativa. Mi piace paragonarlo al fashion designer o allo stilista di haute couture poiché, proprio come avviene nel mondo della moda, anche i floral designer sono sempre alla ricerca di nuove tecniche, nuovi materiali e possibili accostamenti tra di essi, nuove forme e colori destinati a creare tendenze. È proprio questa incessante sperimentazione il tratto distintivo del flower designer, una figura che ha sempre più elementi in comune con l’artista e con lo stilista, rappresentando appunto l’evoluzione del fiorista.
Inoltre, mentre il fiorista lavora solitamente a diretto contatto con il cliente privato, il floral designer si muove il più delle volte sul gradino precedente della catena, facendo da tramite tra fornitori di materiale per fioristi e i fioristi stessi.

Quella del Flower Designer è una figura professionale emergente, che nel Bel paese sta riscuotendo un crescente successo. Secondo te a cosa è dovuta tale ascesa?

Il motivo di tale ascesa è senz’altro da attribuire all’utilizzo massiccio dei social network. Attraverso queste reti i produttori di fiori, floral designer, fioristi e privati hanno una possibilità maggiore di farsi conoscere e di conoscere, di scambiare idee e di diffondere la passione per i fiori. Anche il complesso e stressante periodo di crisi che stiamo vivendo, spinge a ritagliarsi momenti di benessere che i fiori con i loro profumi e colori certamente creano.

Le conoscenze tecniche sono fondamentali per il Flower Designer. Ma quanto incide la passione nella riuscita della professione?

La passione è fondamentale tanto quanto la conoscenza delle tecniche e delle materie. Soprattutto per il floral designer, senza la passione sarà difficile trarre giovamento da una professione che esige sempre nuovi stimoli, ricerche, esperimenti e che il più delle volte è piuttosto faticoso. Inoltre, come in tutte le belle arti, le opere senza passione rimangono inespressive.

Sulla tua scala di valori quanto è importante la pratica, come un’esperienza di stage, per un’aspirante Flower Designer?

Su una scala da 1 a 10, direi che la pratica vale 8 nel percorso di un aspirante floral designer. Durante un corso ci si può scoprire e si può sperimentare, ma sono solo l’esperienza e la pratica che portano al maggior controllo delle tecniche apprese.

Secondo te lo stile del Flower Designer si delinea nel tempo o è già ravvisabile fin dai primi approcci al mestiere?

Lo stile del floral designer si delinea necessariamente nel tempo. Gli stili sono così tanti che prima di averli provati tutti e scoprire quale ti sta più vicino, ci vorrà del tempo. Inoltre, come precedentemente affermato, caratteristica del floral designer è l’incessante ricerca del nuovo, quindi è naturale cambiare stile nel corso degli anni. Personalmente, dopo più di 17 anni che lavoro nel settore dei fiori, ancora non ho adottato uno stile unico. Trovo interessi, stimoli provenienti da innumerevoli tecniche che mi proiettano verso sfide sempre nuove.

Intervista a Maya De Roo

Dove trovi l’ispirazione per dar vita alle tue composizioni e soddisfare i gusti del cliente?

Trovo l’ispirazione per le mie creazioni ovunque: internet, libri, riviste, televisione, ma anche osservando la gente in strada, le vetrine di ogni genere di negozio, gli edifici, ascoltando musica… ogni cosa diviene fonte di ispirazione. La natura di certo è il punto di partenza perché è lei che ci dona la materia prima per le nostre creazioni.
Soddisfare i gusti del cliente non è difficile per chi conosce bene il suo mestiere e soprattutto sa ascoltare: se il cliente ha dei gusti diversi dai miei può essere meno divertente eseguire il lavoro, ma un bravo floral designer sa affrontare tutti i gusti. Se vedo che un cliente ha dei gusti troppo distanti dai miei e che non c’è modo di trovare un punto di incontro, per correttezza professionale consiglio un’altra persona al posto mio.

Ci descrivi l’allestimento che più ti ha entusiasmata?

Ci sono degli allestimenti che mi sono rimasti nel cuore più di altri, ma non tanto per il risultato del lavoro in sé, quanto per il contesto nel quale mi sono trovata a operare, per il team, la location, il cliente, tutti fattori che hanno contribuito a rendere unica quell’esperienza.
Un’ allestimento che mi affascina particolarmente è quello che Charles van der Voort realizza già da 25 anni in Piazza San Pietro per la messa di Pasqua e al quale ho avuto l’onore di partecipare per diversi anni. Lì c’è di certo la magia dell’intesa di una grande squadra, l’incontro con il Papa è stato speciale, e tutti quei giardini creati con piante coltivate appositamente per l’occasione sono indimenticabili… Ma la cosa più impressionante è che tutti i fiori, appena prima della messa, cambiano aspetto. Quasi sempre piove durante la preparazione nei giorni precedenti la Santa domenica, ma il giorno della messa improvvisamente esce il sole e i fiori si tirano su in maniera indescrivibile, quasi magica.

Come vedi il futuro del Flower Design?

Vivendo nel presente non ho mai riflettuto molto sul futuro del floral design. Pensandoci adesso vedo un futuro positivo. Se fino ad ora è sempre stato un mestiere incompreso, nel futuro credo che si comprenderà quello che facciamo e di conseguenza sarà sempre più facile conquistare e catturare il mondo con le nostre opere.

Che consigli ti senti di dare a chi si approccia per la prima volta a questa professione?

I miei consigli a chi intraprende la strada per diventare floral designer sarebbero molto diversi da persona a persona. Ma ciò che certamente consiglio a tutti, e ricordo spesso anche a me stessa, è di non dimenticare mai l’umiltà, non sentirsi mai arrivati, ma utilizzare la mente dell’adulto rimanendo bambini nel cuore.

Scopri di più su Maya De Roo visitando il suo sito web ufficiale

Rispondi

Inserisci un commento
Inserisci il tuo nome