intervista a frelly
Ciao, Italia - Tapirulan Illustrators contest 2017

L’arte figurativa può essere certamente classificata come una forma di comunicazione non verbale, capace talvolta scritto, rendendo così la fruizione dell’opera d’arte un’esperienza insostituibile per la comprensione di un periodo storico o di certe personalità artistiche.

CLOUDS-frelly
CLOUDS

Emerge come l’illustrazione e la grafica digitale, sempre più diffuse su magazine cartacei e blog, si stiano aprendo con decisione uno spazio sempre più importante nel mondo della produzione artistica contemporanea, acquisendo una posizione di preminenza che finora non hanno mai avuto.
Frelly (Enrico Focarelli Barone) è uno dei giovani illustratori italiani più interessanti del panorama artistico contemporaneo.
Collabora con numerosi quotidiani e riviste, come il Corriere della Sera e il Foglio Sportivo. I suoi lavori sono visibili su www.enricofocarellibarone.it e su www.behance.net/frelly. Con lui abbiamo fatto due chiacchiere, rimanendo incantati dalle sue opere.

intervista a frelly
AFFICHE FROM THE FUTURE – Vanvere Illustration Contest

Illustrare è per te…?
Illustrare per me è trasferire su carta un’idea, un pensiero che racconti una storia. E’ sintetizzare una serie di concetti e/o situazioni in un disegno che sia in grado di trasmettere un messaggio chiaro e preciso. Una sciocchezza quindi, vero?

Come definiresti il tuo stile di illustrazione?
Questa è una bella domanda. Non saprei esattamente come definire il mio stile, essendo il frutto di una ispirazione e di una ricerca costante che dura da anni e in continua evoluzione. Prima mi concentravo più sulla elasticità dei personaggi e sulle linee di forza che li rendevano meno statici, ora preferisco disegnare forme e personaggi squadrati, fatti di linee nette e prospettive del tutto personali, che non seguono schemi ben precisi.

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AFFICHE FROM THE FUTURE

 

Amo i colori, che mondo sarebbe senza?
Cerco sempre di utilizzare delle palette composte principalmente da pochi colori, in modo da rendere l’illustrazione sia efficace che di impatto.

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AFFICHE FROM THE FUTURE

In un periodo in cui è tutto “semplificato” dai social, quale può essere il ruolo comunicativo dell’illustrazione?
Trovo che al giorno d’oggi i social, se utilizzati nel modo corretto, possano essere il giusto mezzo per condividere e far arrivare il proprio lavoro ovunque si desideri. Nonostante esistano miliardi di lingue e modi di comunicare, la potenza dell’immagine supera qualsiasi barriera linguistica e non a tal punto da essere decifrata e compresa da tutti. E’ meraviglioso. A volte non serve aggiungere testi o spiegazioni se l’immagine da sola contiene già un messaggio chiaro.

AFFICHE FROM THE FUTURE-Vanvere Illustration contest
AFFICHE FROM THE FUTURE-Vanvere Illustration contest

Dunque il ruolo comunicativo dell’illustrazione è quello di far capire un messaggio, un concetto a qualsiasi persona in modo universale. Quando hai iniziato a disegnare e com’è nata questa passione? Quando e come si è trasformata in una professione?
In parte devo ringraziare mio padre. Da piccoli io e mio fratello eravamo soliti metterci accanto a lui, davanti la scrivania, cercando di indovinare cosa stesse disegnando. Perlopiù erano semplici scarabocchi fatti durante le telefonate di lavoro, ma per noi era un momento magico.
Ho iniziato a disegnare all’età di sette anni, ricordo che disegnavo su qualsiasi tipo di superficie: banchi di scuola, tovaglioli, quaderni, diari ecc. Ho seguito anche diversi corsi di disegno dopo l’orario scolastico, grazie ai quali ho imparato le tecniche fondamentali (chiaro scuro, pastelli, carbone, grafite ecc.). Ho realizzato che poteva diventare un lavoro vero e proprio nel momento in cui mi sono accorto che qualsiasi cosa mi circondava: riviste, cartoni animati, fumetti, pubblicità, manifesti, libri e giornali utilizzavano le illustrazioni come mezzo di comunicazione. Da quel momento mi è stato abbastanza chiaro che quella sarebbe stata la mia strada. Per questo motivo ho ritenuto fosse indispensabile approfondire i miei studi.

COFFEE SHARE
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Come avviene il processo creativo nei tuoi lavori?
Mi piace lasciarmi ispirare da tutto ciò che mi circonda, profumi, odori, situazioni, persone, parole. Ognuna di queste cose fa si che nella mia testa si vada a formare piano piano un’ idea o un progetto. Anche la musica ha un ruolo fondamentale nella creazione di un lavoro, mi accompagna sempre durante la fase di creazione.

Disegno e pubblicità…un amore che sta ritornando?
Credo che l’utilizzo della illustrazione come mezzo di comunicazione non si sia mai interrotto. Certamente nel passato era la forma di comunicazione più utilizzata. Mi viene da pensare ai vecchi manifesti cinematografici di Renato Casaro che più che manifesti erano vere e proprie opere d’arte o alle bellissime locandine del Campari realizzate da Depero. Col tempo altre forme d’arte, come la fotografia ed i video, hanno affiancato l’illustrazione, che però non ha mai perso il suo ruolo. Quindi non parlerei di un“amore che sta ritornando”, ma semmai di un amore mai interrotto.

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HOPE

Crei direttamente in Photoshop o prima butti giù qualche schizzo a mano, preso dall’ispirazione?
Il mio iPad e Photoshop sono ormai i miei fedeli compagni ed il tutto a portata di “zaino”. Dalla bozza in bianco e nero al lavoro finito e colorato viene tutto realizzato digitalmente.
Ma ogni tanto mi piace tornare alla buona e vecchia carta, dove le macchie del colore lasciano la traccia del loro passaggio ed i “livelli” non esistono. Un po’ come il piacere di sfogliare ed annusare le pagine di un libro rispetto a leggere un eBook.

Ti è mai capitato di mettere qualcosa di personale, interiore, in un tuo lavoro e di conseguenza di non volerlo inserire nel tuo portfolio professionale?
Sì, mi è capitato. Alcuni disegni rappresentano un pezzo della mia vita più intima che voglio preservare.

Quali consigli potresti dare ai giovani illustratori che vogliono intraprendere questa carriera e migliorare le loro capacità?
Il consiglio che do a tutti coloro che vogliono cimentarsi in questa professione è di farlo divertendosi, di inseguire i propri sogni senza mai rinunciarci. Sicuramente non è un campo semplice e come ogni lavoro richiede sacrifici e rinunce, ma la costanza e l’impegno ripagheranno. E poi il bello di questo lavoro è che non esistono limiti di età, non è mai troppo tardi per cominciare. Ultima cosa, essere curiosi, studiare, aggiornarsi sempre, frequentare corsi, workshop, festival, mostre e qualsiasi altro evento possa essere utile alla crescita personale e professionale.

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QUESTIONE DI TEMPISMO Quinta edizione mostra Sinergie ed Arte

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