palazzo jiacini milano design lifestyle

Lo Studio privato di un imprenditore romano in centro a Milano, situato nel Palazzo Jacini in via del Lauro 3, è stato riorganizzato e arredato dall’architetto e designer milanese Angelo Luca Tacchinardi.
Il cliente gli ha affidato lo spazio nel quale l’architetto insieme a famosi pezzi di importanti designer e brand, ha inserito molti elementi di arredo direttamente disegnati da lui, pezzi unici dalla forte personalità, creati artigianalmente nel suo studio/laboratorio che hanno trovato la loro giusta collocazione in un ambiente d’epoca, a contrasto o in sintonia. Ogni ambiente è connotato da uno stile diverso, percorrendo il corridoio si attraversano stili ed epoche diverse. Un viaggio nel tempo tra arte, architettura e storia.


Un fluido percorso nel design. L’Ingresso reception e la sala d’aspetto sono in stile Scala/Milano/Napoleonico, l’ufficio operativo in stile moresco, l’ufficio privato in stile rococò, la sala riunioni in stile napoleonico.
L’ingresso reception richiama subito la sontuosità del contesto. Qui a dare slancio in verticale, per armonizzarsi con l’altezza degli ambienti, sono stati collocati un portavaso in lamiera di bronzo, un foglio arrotolato satinato a mano a forma di cono, opera di Tacchinardi e la lampada a piantana di Nemo modello AM2C design Franco Albini, F. Helg, A. Piva, M. Albini.

palazzo iacini milano design lifestyle
Gli arredi scelti sono la scrivania di Estel modello Alta Gamma design Estel R&D abbinata alla poltroncina di Vitra modello Soft Pad Charles e Ray Eames con alle spalle mobile contenitore di Estel modello Alta Gamma design Estel R&D.
Lo spazio architettonico è stato concepito collegando in successione i quattro ambienti principali, spazi passanti svincolati dall’intrusione tramite una quinta, la libreria Wevi design Giuseppe Bavuso per Alivar, che crea il corridoio. La libreria è bifacciale, utilizzabile sui due lati, con all’interno una speciale installazione di Tacchinardi denominata Libri composta da quattrocento volumi realizzati in vari metalli e dimensioni.
Infatti qui i libri travalicano la funzione stessa dell’oggetto libro divenendo oggetti scultorei, così come la libreria è più quinta che libreria. Le funzioni del contenitore e di conseguenza anche dei contenuti sono state trasformate.


La sala d’aspetto è arredata con la lampada a piantana di Nemo modello AM2C design Franco Albini, F. Helg, A. Piva, M. Albini, il divanetto di Cassina modello 414 Cab design Merio Bellini, il tavolino di Alivar modello art. 789 design Frederick John Kiesler, il lampadario di Nemo modello Crown design Jehs + Laub, la poltroncina di Moroso modello Memory design Tokujin Yoshioka. Un secondo portavaso opera di Tacchinardi stavolta in lamiera di zinco nato dalla medesima idea del foglio di bronzo arrotolato.
Qui è stata collocata la scultura da parete opera di Tacchinardi dal titolo Travi poiché sono tutte vecchie travi di legno recuperate, tagliate, ripulite, dipinte con colori pigmenti legati con olio di lino e un tubo di rame sbalzato a freddo e saldato. Un concept nato dall’idea di esaltare questo luogo di lavoro e di passaggio. Luogo di attraversamenti, di tempo che scorre, messo in evidenza dall’uso del materiale legno: i tranci di trave sono stati infatti scavati, erosi, ridotti. L’architetto Tacchinardi ha costruito delle gabbie di rame con dimensioni fisse che rimandano alle dimensioni iniziali, di nascita, della trave, la differenza dimensionale tra la gabbia e il trancio di trave, lo spazio vuoto che si è creato è lo spazio del tempo. Ogni colore è una fascia temporale, un momento, gabbia semi piena pezzo giovane, gabbia semi vuota pezzo vecchio. Il lavoro è composto da 28 colori/pezzi , il mese siderale, i pezzi sono indipendenti e si possono comporre a piacimento, proprio come le infinite possibilità e percorsi del tempo.

Consolle Bombo-min
L’Ufficio Operativo è illuminato dal lampadario di Nemo modello Crown design Jehs + Laub e tra gli arredi troviamo il tavolo di Estel modello Sarpi design Carlo Scarpa, le poltroncine Cassina modello Cab design Mario Ballini, il divanetto Cassina modello Cab design Mario Bellini e un vaso Venini modello Fazzoletto design Fulvio Bianconi.
Ancora un portavaso questa volta in rame ma sempre con il medesimo concept e la coppia di consolle gemelle chiamata “Alluminio” sempre opera di Tacchinardi. Le due consolle sono collocate specularmente sui due lati della stanza una di fronte all’altra, la linea che le collega, perpendicolare al corridoio, segna il percorso e divide i due spazi funzionali differenti interni alla stanza ufficio: tavolo riunioni operativo e salottino con camino. Hanno una forma interna dinamica racchiusa in un rettangolo, la
forma dei componenti è a sezione variabile continua.
Nell’ Ufficio Privato troviamo altre due opere di Tacchinardi: la scultura da parete, chiamata Tempo, realizzata con listelli di legno ricavati da delle travi recuperate. Le travi sono state tagliate in pezzi corti che a loro volta sono stati spaccati in piccoli pezzi con dei cunei per strappare il legno lungo le venature, colorati e tagliati a listelli di tre millimetri
di spessore e poi incollati come rivestimento della scocca di legno. Questa scultura rappresenta un paesaggio che varia nel tempo, un campo fiorito che muta di colore durante le stagioni. La consolle denominata Legno nasce dall’idea progettuale di creare un appoggio senza spigoli che andasse a rompere la monotonia della parete senza interferire con lo spazio di accesso allo studiolo e che avesse una veste calda e naturale per amalgamarsi con i materiali presenti, parquet originale intarsiato, decorazioni a stucco policrome, pareti colore rosa. Come se fosse la parete che si increspa per produrre un’onda che poi si spegne. È stata realizzata con un particolare pannello di multistrato flessibile multiflex, finitura grezza con stuccature a vista, il pannello verticale a onde riveste uno scheletro interno in legno.
Le sedute scelte sono le poltroncine di Cassina modello Cab design Mario Bellini intorno al tavolo tavolo sempre di Cassina modello Boboli design Rodolfo Dordoni, al quale è abbinata la cassettiera da tavolo di Estel modello Altagamma Design Estel R&D.
L’illuminazione è affidata alla lampada a piantana di Nemo modello 8-1/2 omaggio a Costantin Brancusi design Carlo Forcolini e alle le lampade Hydra design Carlo Forcolini e Escargot design Le Corbusier, di Nemo.

Installazione Libri-min
Al soffitto della Sala Riunioni il lampadario di Nemo modello Uma design Giancarlo Tintori sopra al meraviglioso tavolo di Estel modello Sarpi design Carlo Scarpa mentre le poltroncine sono di Cassina modello Passion design Philippe Starck.
Inserendo in questa stanza la consolle Bombo da lui disegnata e prodotta l’architetto Tacchinardi fa una scelta provocatoria e informale sia nell’uso del colore sia della forma in totale contrasto con l’ambiente, utilizzando volutamente un elemento per spostare l’attenzione e sdrammatizzare il contesto.
Realizzata con una struttura interna in legno, imbottitura in fiocco siliconato, esterno in tela di cotone verniciata con pigmento e acrilico, ha una forma quasi a bocca, ed è stata posizionata come un peso per sbilanciare la simmetria del salone e per spostare il baricentro dall’ atmosfera rigida, pomposa e imbalsamata. Una sorta di scheggia impazzita, un vortice che ti aspira, che stravolge il tempo, decontestualizzando, straniando e creando un bellissimo impatto emozionale.

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