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Dalla distruzione la bellezza: è la sfida di Vaia, il progetto nato dall’idea ma soprattutto dalla sensibilità all’ambiente di alcuni ragazzi, a seguito della distruzione, avvenuta un anno fa, di più di 42 milioni di alberi, abbattuti dalla tempesta Vaia sulle Dolomiti. Un impatto sul territorio devastante, con uno spettacolo catastrofico che solo le immagini sanno raccontare nella loro cruda verità.

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Per sostenere le comunità locali e ripristinare l’equilibrio dell’ecosistema, è nato il progetto Vaia, un nuovo modo di creare oggetti senza depauperare materie prime, che vengono direttamente dagli alberi fatti cadere dalla tempesta.

Il recupero di quel legno caduto si è rivelata la risposta concreta alle conseguenze dei cambiamenti climatici e la creazione di oggetti di design grazie a quel legno, oggi, ci insegna che un nuovo modo di pensare, di vivere, è davvero possibile.

Non solo: per ogni oggetto venduto, Vaia si impegna a piantare un nuovo albero. Una filosofia dell’agire insieme che riporta a quella connessione che gli alberi stabiliscono tra loro per mezzo delle radici, comportandosi come una vera comunità.
Dalle “ferite” del legno dei tronchi squarciati prendono vita oggetti semplici, come il cubo dalla forma regolare, elegante, frutto della materia naturale plasmata dall’intervento unico del suo costruttore. Un oggetto di design, del quale non esiste un pezzo uguale all’altro, disegnato da Giorgio Leonardelli, Gabriele Motter e Alice Tonelli e realizzato in legno di larice a mano da esperti falegnami.

Portare questa filosofia oltre i confini del Nord Est dell’Italia e in tutte le aree dilaniate dai disastri idrogeologici per via dei cambiamenti climatici è l’obiettivo Il nostro obiettivo, che parte dall’urgenza di contenere l’impatto sull’ambiente.
Quando il design è al servizio dell’ambiente.

 

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